Il sistema Freudiano
Sin dagli inizi della sua opera l’interesse principale di Sigmund Freud è stato rivolto allo studio
del funzionamento della mente, in particolare dei suoi dinamismi. Al centro del suo pensiero è
rintracciabile una domanda di base: perché la mente funziona e come funziona? Chiedersi questo per Freud,
significa da subito porre in primo piano l’importanza del conflitto intrapsichico: la lotta tra forze o
strutture incompatibili all’interno della personalità. La mente di cui Freud si occupa non è solo quella
dei pazienti, ma la propria. Egli si interroga dunque sulla natura delle proprie tensioni, il significato
delle proprie esperienze, dei propri desideri, il perché delle proprie aspirazioni, dei propri stati
d’animo, dei propri conflitti personali. Il mezzo, lo “strumento”, per cercare una risposta a tali
interrogativi è lo studio dei disturbi dei quali sono portatrici quelle persone che a lui si rivolgono
chiedendo aiuto.
Sia il modello evolutivo proposto, cioè il modello per fasi dello sviluppo psicosessuale, ovviamente
da intendersi come fasi interconnesse e non banalmente sequenziali; sia l’ipotesi di una energia psichica
che pervade inizialmente singole sfere dell’individuo e successivamente l’intera persona; sia infine,
l’orientamento dinamico alla psicopatologia rappresentano altrettanti insuperati aspetti di un approccio
innovativo allo studio della natura umana.