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Terapie Individuali

Bambini

Sin dal momento della nascita il bambino cerca di instaurare rapporti con le figure adulte di riferimento che via via favoriscono la costruzione di rapporti con il mondo esterno ovvero quello rappresentato da altre figure che si occuperanno di lui e che con lui condivideranno la quotidianità. È in questa situazione che si sviluppa per la prima volta la capacità di interagire e di cooperare. La madre introduce così il proprio bambino alla relazione prima con gli altri membri della famiglia (padre, fratelli, zii, nonni ...) e poi con le altre figure importanti (amici, vicini di casa, ...), incoraggiando quei comportamenti che sono consoni alle norme del gruppo ed alla società e scoraggiando, invece, quelli dissonanti. Mentre il padre si dedica al difficile compito di insegnare i principi, i valori e le modalità di interazione con la comunità. Attraverso tali rapporti intra-familiari, il bambino impara, a seconda delle circostanze, ad interagire, a collaborare con i pari, a “lottare” per affermare la propria identità e presenza e ad individuare i propri confini e limiti. La rete delle interazioni familiari può essere definita come il primo spazio sociale in cui il bambino si trova a misurarsi e la base dalla quale cominciare una sorta di sperimentazione che gli permetterà di formulare un'opinione su se stesso e sul mondo. Fin dalla nascita, il bambino "sperimenta" se stesso e l'ambiente, in cui è inserito e dal quale dipende, utilizzando le modalità che ha a disposizione: cerca di organizzare il suo mondo in modo da riuscire ad affrontarlo, localizza, riorganizza, confronta, contrappone, misura, testa e ritesta, studia causa ed effetto, ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è piacevole e ciò che è sgradevole, ciò che è desiderabile e ciò che è indesiderabile, finché diviene capace di definire e stabilire un proprio schema che lo definisce e gli corrisponde. A volte, però, questo processo può risultare estremamente faticoso tanto da interrompersi fino a compromettere la fisiologica evoluzione del bambino. Un intervento preventivo e mirato potrebbe invece ridare avvio a tale evoluzione, favorendo il raggiungimento degli obiettivi specifici dell’età. L’intervento terapeutico viene centrato sul tentativo di rimettere in moto il funzionamento mentale, la circolazione degli affetti , il ripristino delle relazioni e la ricerca di atteggiamenti e comportamenti adeguati ai vari contesti di vita, cercando di meglio comprendere le cause di tali fatiche e l’origine dell’eventuale “blocco evolutivo”.